27 Maggio 2022
Il seno è una parte del corpo femminile d’importanza essenziale, sia per il suo ruolo funzionale che per il valore simbolico che riveste come sinonimo di femminilità. Dato che è una parte del corpo fisiologicamente molto delicata, che subisce diverse variazioni morfologiche e funzionali nel corso della vita (pubertà, ciclo mestruale, gravidanza, allattamento e menopausa) la decisione di sottoporsi ad un intervento di chirurgia plastica al seno va presa con estrema attenzione e consapevolezza insieme al chirurgo plastico.
Ecco perché, legalmente, è necessaria la maggiore età per potersi sottoporre ad un intervento al seno con la sola eccezione delle malformazioni congenite delle mammelle, per le quali le pazienti possono chiedere di intervenire appena raggiunto il pieno sviluppo.
Tra le possibili malformazioni del seno c’è la mammella tuberosa che si presenta all’inizio della pubertà e spesso determina un forte disagio psicofisico, coinvolgendo l’autostima, la sessualità e la vita sociale. Le ragazze affette da questo disturbo presentano un seno con una forma anomala più o meno accentuata caratterizzato da:
La correzione possibile è soltanto di tipo chirurgico e, la paziente può valutare insieme al chirurgo se usare le protesi mammarie oppure optare per l’uso del proprio grasso corporeo (lipofilling).
La mastopessi (lifting del seno) è l’intervento di chirurgia plastica ideale per risollevare un seno cadente o modificare forma e dimensione dell’areola. Pertanto, si tratta di un intervento che può essere utile anche in caso di seno tuberoso.
La mastoplastica additiva (
Infine, il lipofilling consiste nella rimozione di tessuto adiposo da un’area corporea in cui questo è abbondantemente presente e – previa purificazione – dalla sua re-iniezione in altre aree anatomiche svuotate. Questa tecnica, di solito, viene impiegata come coadiuvante nella correzione del seno tuberoso, in aggiunta alle prime due perché, una volta iniettato il grasso tende ad essere parzialmente riassorbito dal corpo.
Bisogna, poi, ricordare che pure le protesi mammarie subiscono l’azione del tempo, della gravità, della minore elasticità della cute, esattamente come fossero una qualsiasi altra parte del corpo. Inoltre, più pesante è la protesi, più il tessuto cederà con gli anni. Questa è una questione fondamentale nel dialogo paziente-chirurgo e nella scelta dell’intervento più personalizzato possibile caso per caso.
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