29 Gennaio 2020
In questi giorni si parla molto del Coronavirus che dalla provincia cinese di Whuan sembra si stia rapidamente propagando ad altre aree.
Il coronavirus è un virus che assomiglia molto al quello della Sars che si diffuse nel 2002, spiega il prof. Palù, quindi a livello genetico ne è conosciuta la sequenza di almeno 6 o 7 genomi. Sappiamo inoltre, che il virus può essere trasmesso da persona a persona e come la Sars è in continua evoluzione che può adattarsi sempre meglio all’habitat umano.
I dati che non sono ancora chiari, ribadisce il virologo, sono quelli riguardanti la reale diffusione dell’infezione e in particolar modo il numero delle persone attualmente infette nonostante vi siano test sierologici già a disposizione.
Secondo i dati diramati dalle autorità cinesi, che indicano 80 morti e circa 3000 soggetti infetti, il tasso di mortalità pari al 3,5%., risulta minore rispetto a quello della Sars (che era del 10%), ma come sottolinea il prof. Palù, al momento è troppo presto per poterlo affermare con certezza.
Oggi, continua il virologo, grazie all’evoluzione delle conoscenze in ambito virologico possiamo mettere a punto rapidamente dei metodi diagnostici importantissimi perché ci aiuteranno a capire quanti sono i portatori sani, quante infezioni asintomatiche ci sono e qual è la dimensione del fenomeno in maniera accurata.
Attualmente, nonostante il continuo proliferarsi di casi, al momento si può parlare di emergenza sanitaria e non di pandemia, conclude.